Nome italiano:
Fusaria comune, berretto da prete, fusaggine, corallini.
Famiglia: Celastraceae.
Etimologia.
Dal greco ev/eu, buono, bene e ònoma, nome, ma qui da intendersi al contrario per la sua velenosità.
Descrizione.
Arbusto o piccolo albero alto fino a cinque metri, il cui legno
odora di mela. I giovani rami sono caratteristicamente quadrangolari
ed hanno la corteccia verde punteggiata di chiaro.
Le foglie, opposte, sono ellittiche o lanceolate, dentellate.
I fiori, raccolti in cime, hanno quattro petali verde
giallastri.
Il frutto è una capsula rosea, a quattro lobi
arrotondati (da cui il nome berretto da prete)
che racchiudono semi rosso aranciati.
Fioritura.
Aprile giugno.
Habitat.
Boschi di latifoglie, siepi.
Parti velenose.
Foglie e in particolare corteccia e frutti.
Principi attivi.
Un glucoside amaro non ancora ben noto e a probabile azione digitalica: l'evonimina. Inoltre dulcite, acido evonico, asparagina, fitosterina, resine.
Impiego terapeutico.
Per via orale è da usare con assoluta
prudenza: ha energica azione purgativa ed
emetica.
Per uso esterno il decotto di foglie
è cicatrizzante, mentre i frutti ridotti
in polvere, o il loro decotto, sono utili contro
i parassiti cutanei (pidocchi e acari della scabbia).
Intossicazione.
Dosi elevate o ingestioni occasionali di frutti (3 o 4 di essi purgano energicamente un uomo adulto) possono causare seri avvelenamenti, che si manifestano con dolori addominali, vomito e diarrea persistenti, quindi con perdita della conoscenza.
Curiosità
La tossicità dei frutti era già nota allo storico e naturalista
latino Plinio il Vecchio.
Il legno duro veniva usato per fare fusi e stuzzicadenti; gli zingari lo
utilizzavano invece per ricavarne aghi da cucito e grucce.
Il legno carbonizzato serve da matita ai disegnatori.
Il carbone, leggero, entra nella composizione della polvere da sparo.
Attenzione
I frutti rosei, acri e velenosi, possono richiamare l'attenzione dei bambini.
Note.
È una pianta da evitare assolutamente, per la sua tossicità e per la difficoltà di dosaggio.